....DOBERDÒ SUL LAGO e UNA TAGLIATELLA ALLA SELVAGGINA...

 Era l'ultimo giorno prima di entrare nella zona arancione ed eccoci in partenza per una nuova meta. Dopo il bellissimo lago di Cavazzo, dove trovi il mio racconto qui, mi è stato consigliato di andare a Doberdò del lago a mezz'ora di macchina da Grado, destinazione di tradizione nel periodo di S. Martino. 

Quindi perchè no? Andiamo.

E via in partenza con la canzone "Everybody dance di Chic", se non la conosci ti invito ad ascoltarla. 

Ma torniamo a noi, perchè insomma, quando pensi di andare a camminare su una riva del lago, ti aspetti una riva e il lago, invece qui non abbiamo trovato nè l'una nè l'altro. Ebbene sì. Abbiamo trovato un paesaggio carsico con camminata tra le rocce e un acquitrino infestato da zanzare e canneti. Ma in fondo bisognava aspettarselo visto che è uno dei pochi laghi di origine carsica. 

Pensate che ci siamo scoraggiati? Macchè.

Aspettate che vi racconto come è andata.

Vestita in maniera improbabile (io) e totalmente non attrezzati ( entrambi), dopo un caffè nel bar della riserva siamo partiti a piedi per la camminata fino al lago ( che non abbiamo mai raggiunto). Durante il tragitto si viene rapiti dai colori autunnali carsici, caldi e colorati, in un alternarsi di roccia e foglie arancioni che regalano immagini suggestive e pittoresche. Ancora ben visibili i resti dei bunker della guerra ci fanno tornare indietro nel tempo. 

Ma il bello inizia quando comincia la discesa tra le rocce, il tragitto è ben segnato e non è difficile seguirlo. Tra una scivolata e i muscoli tremanti arriviamo sotto il monte e ci inoltriamo nel bosco per raggiungere il punto panoramico sul lago: un molo con divieto di accesso per le assi pericolanti avvolto da sterpaglia e canne a vista d'occhio. Del lago neanche l'ombra. 

E a questo punto che si fa? 

Potevamo proseguire e fare il giro del lago, magari da qualche angolo si poteva scorgere. Ma l'ombra della montagna dietro di noi ci ricordava la salita per tornare al punto di partenza, così abbiamo rimandato e siamo tornati indietro.

Dopo una camminata del genere che si fa?

Si va a mangiare in una trattoria tipica ovviamente. Dove?  

Alla trattoria " Da Andrea" che ci ha servito delle tagliatelle alla selvaggina squisite e un dolce tipico sloveno coi semi di papavero, gibanica, speciale.

La nostra gita si è conclusa ma Doberdò resta un posto in cui tornare per scoprire qualcosa in più.

Foto by Paola Iervolino


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