....OZIOFOBIA...

 Sto recuperando mesi di letture arretrate tra libri e riviste, liste di film e serie da guardare, e in questa indigestione di articoli sono inciampata nella parola oziofobia e mi sono fermata. 

L'oziofobia come dice la parola stessa è la paura dell'ozio, inteso come non fare niente e quindi nell'incapacità di non fare qualcosa quando si ha del tempo libero. 

E mi sono trovata anche io con questa frenesia di non stare mai ferma, di riempirmi il tempo di attività, di produrre costantemente, di azzerare il tempo vuoto. Perchè stare ferma mi faceva sentire inutile, perchè c'era sempre quella vocina nella testa a ricordarmi delle cose che avrei dovuto fare, che sarei stata pigra, poco produttiva, che non avrei raggiunto risultati se non le avessi fatte. ( Perchè siamo sempre così duri con noi stessi? )

Ma poi quelle mani ho dovuto fermarle e  me lo sono dovuta imporre di mettermi seduta sul divano perchè mi stavo consumando, perchè lo spazio per capire come stavo non c'era più, era stato occupato da un fare continuo che mi aveva disconnesso da me stessa. 

Dove ero rimasta ? 

 Così seduta sul divano ho provato ad ascoltare i rumori attorno a me nella stanza senza fare assolutamente nulla e ho  iniziato a sentire il mio respiro e poi la mente ha iniziato a lavorare diversamente.

Sono arrivati pensieri nuovi e ho iniziato a notare i dettagli attorno a me, a ricordare cose dell'infanzia che pensavo di aver dimenticato. E mi sono accorta che  i miei sensi intorpiditi e oberati dalle troppe cose,  assuefatti e sopraffatti dai troppi stimoli, iniziavano a risvegliarsi. 

Così ho riprovato e un giorno mi sono seduta  sulla sedia a dondolo fuori il terrazzo mentre pioveva, in uno dei miei momenti di ozio forzato, e uno strano benessere e calma ha iniziato ad avvolgermi in una sorta di pace meditativa coi sensi che a poco a poco tornavano a funzionare, facendomi sentire rapita dalle voci della strada, dal profumo della pioggia, dal ticchettino delle gocce, dall'osservare i dettagli del cielo e delle nuvole che si spostano, lassù in alto. 

Ho ricominciato ad accorgermi del mondo. 

Dove erano stati i miei occhi fino a quel momento? Il mio udito, il mio naso? Forse un pò la risposta la so, forse mi ero un pò persa in quello schermo, in quegli stimoli dalla dopamina facile, in quella frenesia di passi verso abitudini produttive sbagliate. 

E allora da quel momento ho capito quanto sacri fossero per la salute quei momenti di dolce far nulla,  del solo guardare, odorare e ascoltare il mondo. 


Foto da Pinterest



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