...COCA WEB di Andrea Cangini e un problema col digitale...

 È facile lasciare che il tempo si dissolva tra lo scorrere di un video dopo l'altro, è facile cadere in quel torpore sul divano mentre si divorano contenuti con gli occhi: paesaggi, ragazze ben truccate, ricette, frasi. 

È facile lasciare like e commenti, perdersi nel virtuale, peccato che lì, tra un'immagine e un'altra si perdano anche le facoltà dei nostri ragazzi e bambini, la nostra realtà.

Ed è di questo che si parla nel libro COCA WEB. L'uso dello smartphone viene paragonato alla cocaina, alla lunga provoca gli stessi effetti psicologici di apatia, demotivazione, depressione, alienazione, oltre la dipendenza, da cui è difficile uscirne, delle droghe. 

 È facile sottovalutare il problema perchè i cellulari sono usati quotidianamente, vengono dati dai genitori ai bambini con una facilita disarmante affinché stiano buoni, zitti e  fermi. Se solo si informassero di più sulle conseguenze, forse, lo farebbero usare meno ai propri figli e loro stessi sceglierebbero di tenerlo più in borsa e meno fuori, limitandone l'uso al semplice chiamare e messaggiare o poco più.

I risultati delle indagini svolte da neurologi, psichiatri, professori, antropologi e grafologi, sull'uso e abuso dello smartphone e videogame sono preoccupanti! I bambini presentano molte difficoltà nella scrittura perchè da troppo piccoli hanno iniziato a usare touch screen e tastiere, non permettendo al cervello di creare quel collegamento cervello mano che è fondamentale per scrivere e per sviluppare la manualità.  Moltissimi bambini non sanno tenere le forbici in mano e fare un lavoretto che prevede tagliare del cartoncino. 

Nel periodo della didattica a distanza, causata dal lockdown, c'è stato un profondo calo dell'apprendimento, a conferma che lavorare sul tablet guardando video non sono metodi efficaci. Come ha spiegato un neurologo tedesco infatti, più la scuola si digitalizza, più calano le competenze degli studenti, cosa mai successa prima. 

Di dipendenza da web non è la prima volta che se ne parla, eppure sembra non allarmare mai quanto dovrebbe, forse dovremmo guardarci allo specchio e chiederci se anche noi non ci siamo finiti un pò dentro questo giro di giostra, forse dovremmo testarci e testare i nostri figli, cosa succederebbe se togliessi a mio figlio il cellulare o la consolle dei giochi per un giorno o due? Reagirebbe con ira e isterismi?  E se noi controllassimo e monitorassimo quante volte andiamo sui social e quante ore passiamo a scrollare lo schermo, rimarremmo forse sorpresi di quanta vita non vissuta si nasconde tra tutti quei contenuti di vita di altri? 


Foto da Google




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