..EVERYTHING, EVERYWHERE, ALL AT ONCE, UN FILM CHE è UN VIAGGIO...

 Sono una persona curiosa, mi piace scoprire le cose che non so. E quando ho visto i film premiati agli Oscar, Everything, everywhere, all at once ha attirato la mia attenzione ( e non solo la mia).   

Così sono andata a vedermi il trailer e subito dopo averlo finito mi sono detta: " Devo andare a vedere questo film "

E ho fatto bene. Ho fatto bene a soddisfarla questa curiosità, perchè mi ha portato a vedere un film che seppur lontano dai miei generi, mi ha trascinato, sorpreso, emozionato, intrigato, schifato, divertito e commosso. 

Perchè questo film è un viaggio allucinate nella mente e nelle emozioni su svariati livelli, che mi ha portato a chiedermi di cosa si siano fatti i registi mentre lo ideavano, che droga avessero assunto per concepire un tale metaverso. Possibile che sia solo il risultato di menti geniali che si uniscono e riescono a produrre cose bellissime e meritevoli di premi come questo? 

Ma passiamo alla trama.

La protagonista del film è una donna asiatica che deve fare i conti con un matrimonio fallito, una figlia lesbica , un padre in sedie a rotelle e una lavanderia sull'orlo della chiusura definitiva. Questa donna sull'orlo dell'esaurimento in cui sembrerebbe aver fallito in tutti gli ambiti della vita, si rivela essere la chiave per salvare non sono il suo mondo ma tutti quelli a cui è collegata. 

Perchè a volte è proprio in chi non sa fare nulla che risiede la potenzialità di poter fare tutto.

E sapete una cosa, alla fine del film mi sono resa conto che delle volte si fanno dei giri pazzeschi nella vita, si vive di assurdità, di castelli per aria e si cercano soluzioni complicate a problemi semplici, quando basterebbe abbandonare le corazze di cinismo e disincanto che usiamo per difenderci dalle emozioni, senza capire che sono proprio quelle emozioni a renderci meravigliosamente umani. 

Perchè la vera forza non sta nel reprimere le emozioni ma nel viverle anche e sopratutto quando ci sembra che nulla abbia importanza, perchè come ci ricorda Evelyn Wang: " C'è sempre qualcosa da amare" .


Foto da Google


Commenti