Mi sono appassionata ai film di sopravvivenza e non chiedetemi perché, anzi, forse il perché il mio cervello lo sa dopo anni di pandemia e una guerra non tanto lontano, e mi spinge a trovare possibili soluzioni in caso mi trovassi in situazioni del genere. Anche se sono dei film, ho dedotto che non ne uscirei viva.
Ma a parte questo, sapete cosa mi piace? Mi piace arrivare fino in fondo a questi film, restare sospesa nel tempo come i protagonisti bloccati in situazioni estreme e vedere come riusciranno a salvarsi.
I film di sopravvivenza sono ambientati spesso in posti freddi e bianchi, montagne innevate e posti inaccessibili, altrimenti che divertimento ci sarebbe nel riuscire a uscirne vivi? Dove starebbe la bravura, l'eccezionalità dell'evento? Non ci si guadagna il titolo di sopravvissuto a caso.
1) Inizierei parlandovi di Revenant - Redivivo del 2015, ispirato alla storia del cacciatore di pelli Hugh Glass per la cui interpretazione Leonardo di Caprio ha vinto l'Oscar, meritato. Due ore e mezza di film per scoprire come ha fatto un uomo aggredito da un grizzly e dopo essere stato abbandonato dai compagni in mezzo a un bosco in pieno inverno e con gli indiani alle calcagna a farla franca. Spettacolare.
2) Alive, anno 1993, racconta il disastro aereo avvenuto sulle Ande nel 1972 che grazie all'aiuto di uno dei sopravvissuti il registra è riuscito a ricostruire nei tragici dettagli. L'aereo con a bordo una squadra di rugby e alcuni familiari si schianta sulle Ande, dopo giorni di attesa nella speranza di essere soccorsi i sopravvissuti decidono di ricorrere a un gesto estremo pur di sopravvivere. Con un Ethan Hawke giovanissimo ci ritroviamo in un mare di bianco e freddo a chiederci cosa avremmo scelto a loro posto in quel momento cruciale. Molto bello.
3) Ultimo film, Against the ice del 2022, è basato sul romanzo Two Against the Ice di Mikkelsen e narra la storia realmente accaduta della spedizione per mappare la parte nord-orientale della Groenlandia al fine di provare che fosse attaccata al resto dell'isola. A un certo punto della spedizione l'equipaggio decide di non proseguire a causa delle difficoltà e dell'ostilità del clima, così Mikkelsen decide di completare la missione con dei volontari ma l'unico a proporsi sarà Iver Iversen, un ingegnere meccanico. I due partono per una missione suicida e nel frattempo il resto dell'equipaggio che doveva aspettare il loro ritorno decide di andarsene. Quando i due miracolosamente riescono a tornare all'accampamento non trovano più nessuno e rimangono bloccati senza poter contattare il mondo esterno. Toccante e profondamente psicologico il film si cala nella mente di chi rimane da solo e dei danni che questo può provocare.
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| Foto da Pinterest |
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