Sono momenti difficili di precaria stabilità psichica. La vedo sui volti delle persone che mi guardano: quella paura instabile fatta di alti e bassi al ritmo bombardante delle notizie.
C’è chi decide di chiudere la televisione, zittire i proiettili emotivi, altri invece alzano il volume e si caricano di illusioni di salvezza.
L’andrà tutto bene diventa non va bene per niente, con le persone che scendono in piazza, con le file fuori dalle farmacie, con chi il lavoro lo ha perso o lo perderà, coi vaccini che non hanno funzionato come avrebbero dovuto, con la divisione sempre più profonda tra chi rincorre una normalità a colpi di scansione di QR code e chi la rivendica di diritto opponendosi al sistema.
E tra previsioni apocalittiche e una tensione crescente, una domanda rimbalza da una mente all’altra come un pallina impazzita: quando finirà?
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| Foto da Pinterest |
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