...1984 / ORWELL...

 Non ho capito il finale. 

Non è che non l'ho capito, forse non lo accetto, alla fine il mio cervello mi dice: ma dai, non è possibile!

Penso sia un libro che conosciate tutti, se non perché lo avete letto, perché ne avete sentito parlare. 

È un libro geniale, scritto da una persona che non ci ha visto lungo, di più.

Nonostante alcuni momenti un pò complessi, quando viene descritto il pensiero del Partito, il libro è abbastanza consequenziale, a parte alcuni racconti del passato del protagonista. 

A proposito del protagonista, Winston Smith, un uomo di neanche 40 anni che non ha nulla di particolare, lavora come impiegato nel Ministero della Verità, falsificando il passato e il presente, è una vittima di questo sistema paradossale a cui proverà miseramente a ribellarsi. 

Miseramente perché il suo atto è paragonabile a quella dello studente che sfregia il banco durante la lezione guardando fuori dalla finestra. Non è un vero atto di ribellione eppure lascerà il segno. Il segno dell'impotenza rispetto al sistema a cui bisogna sottostare.

Un sistema così ben costruito da manipolarti dall'interno, un sistema in grado di insinuarsi nei pensieri a tal punto da farti perdere la facoltà di ragionamento, di opinione, di critica e di scelta. 

Un sistema in cui c'è una psicopolizia, in cui esiste il voltoreato, in cui lo slogan è : " la guerra è pace" " la libertà è schiavitù " " l'ignoranza è forza " .

In cui 2+2 = 5 

Ed è proprio questa la formula in cui si racchiude tutto il senso e il non senso del libro, è come essere in un quadro di Escher, credi di salire e stai scendendo, il titolo del libro stesso, 1984 è la data invertita di quando è stato scritto 1948. 

Non ci sono vie d'uscita quando si vive in un'illusione. 

Consigliato? Sì. Un libro forte e impegnativo che secondo me va riletto nel tempo, non è un libro intuitivo, è un libro su cui ragionarci.  



1984/ Orwell
Foto di Paola Iervolino


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