...MINIMALISMO: il meno è ora...

 Sono passati 4 anni dall'ultimo post sul minimalismo, lo avevo scritto dopo aver visto il documentario degli amiconi Joshua e Ryan e  da quella volta, questo tema non ha perso terreno.

Perchè non continuare la tradizione? 

Ho finito di vedere il documentario su Netflix dal titolo " Minimalismo: il meno è ora " il quale si focalizza sul fatto che i nostri bisogni di possedere cose siano in realtà frutto del bombardamento pubblicitario che ci fa sentire inadeguati e ci spinge a soddisfare questo bisogno di adeguare la nostra immagine alle apparenze.

 Si cerca un riconoscimento sociale tramite il possedimento di certi oggetti, quali :  la macchina più grande, vestiti di moda, orologi ecc, in modo da non essere mai indietro rispetto agli altri.

Ed è proprio attraverso questo confronto con gli altri che dipende il nostro sentirci adeguati o meno. 

Piccolo problema.

Una volta questo confronto avveniva tra persone di classi sociali simili, ora con l'avvento dei social in cui possiamo spiare dentro le case di chiunque, da quella del vicino a quella delle star di Hollywood, il confronto non è solo più pressante ma anche continuo.

È una continua corsa in cui ci si ritrova coi nervi a pezzi, pieni di frustrazioni e con i conti in rosso.

E tutto per cosa? Per sfoggiare l'ultima borsa di Gucci o guidare una Bmw, che per comprare ci siamo indebitati?

Ne vale la pena?

Ovviamente no. 

Soluzione?

Le soluzioni stanno sempre nelle domande. Sembra un controsenso ma è così.

Prova a chiederti quali oggetti che ti circondano aggiungono valore alla tua vita e dalla risposta, tienili o scartali. 

Ora fai un passo ulteriore. 

Prima di comprare un oggetto la prossima volta prova a chiederti se quell'oggetto ti serve davvero e se aggiungerà valore alla tua vita.

Ora poniti un'altra domanda. Misuri il tuo valore / quello degli altri in base a quello che indossi / ano e a quello che hai / hanno ? 

Ora la soluzione è molto più semplice, cioè, dare valore a ciò che valore ha. 

Quando impareremo a dividere ciò che siamo da ciò che possediamo potremmo definirci davvero liberi, liberi di vivere con niente e sentirci ricchissimi di ciò che per noi a valore, come gli affetti, il raggiungimento di aspirazioni personali, la salute. 

E qui c'è la confessione che predico bene e razzolo male, ma niente mi vieta di migliorare per prendere più consapevolezza del valore dei soldi che ho guadagnato e del loro uso, e delle cose che compro e perchè. 

Potrebbe essere un nuovo proposito. Io ci provo. E tu? 


Foto da Pinterest



 



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