..Escher oltre l'illusione...

La prima opera di Escher l'ho vista da bambina, a casa girava un libro che si intitolava:" Disegnare con la parte destra del cervello" e sulla copertina erano disegnate due mani con la matita in mano che si auto disegnavano, ricordo quanto mi avessero colpito. Geniale, pensai.  Solo più avanti avrei scoperto che quell'immagine apparteneva a un artista olandese M.C. Escher un artista che tentando l'assurdo raggiungeva l'impossibile, che si chiedeva se un pavimento potesse essere anche un soffitto, che creava il caos solo per il gusto di rimetterlo in ordine. Perché è questo che fa Escher, costruisce lo spazio, lo riempie con tessere in bianco e nero, tessere che si trasformano, si capovolgono, si girano. Guardando le sue opere, la cui possibilità ci viene data dal Salone degli Incanti a Trieste fino a giugno 2020, ci ritroviamo travolti in un vortice di sopra sotto, sotto sopra, prospettive, dentro fuori, fuori dentro, angolazioni, illusioni, giochi mentali e visivi, niente viene lasciato alla casualità, tutto sta nell'occhio di chi guarda. Finché la vista non ti inganna e una scala che sale, in realtà, è una scala che scende in un cerchio infinito di possibilità probabili in cui chi cerca la verità non la troverà.
Se vi state ancora chiedendo se la mostra è consigliata, sì, la mostra è super consigliata!
Divisa in 8 sezioni la mostra vi regalerà un'avvolgente esperienza di sali scendi, di anelli infiniti in cui perdere lo sguardo cercandone una fine impossibile, di prospettive e fotografie da scattare e farvi scattare ( ci sono delle stanze interattive dove è possibile giocare con specchi, sfondi illusori, pareti con sfere concave e convesse.. ) per partecipare all'illusione di questi mondi il cui unico protagonista è un incredibile paradosso continuo.



   
                                       
                                   Foto di Paola Iervolino















Commenti