Ce lo ricordiamo tutti quel suono di tamburi, quel gioco da tavolo in cui sparì quel ragazzo, quelle pedine che si muovevano da sole, quel Robin Williams rispuntato dalla giungla con un seguito di animali e insetti giganti nel film Jumanji del 1995. ( Non tutti forse sanno e non sapevo neanche io che è basato sull'omonimo racconto di Chris Van Allsburg, scrittore e illustratore di libri per ragazzi, tra gli altri ricordiamo Polar Express) . Un classico indimenticabile che da bambina ho visto e rivisto su VHS seduta sul divano nello studio di mio papà. Inutile dire che quando è uscito il remake : " Jumanji: Benvenuti nella giungla " con Dwayne Johnson mi sono fiondata al cinema e non sono rimasta delusa, mi sono divertita un sacco. Il gioco riadattandosi ai tempi moderni trova un nuovo schema di gioco che risulta vincente. I protagonisti entrano nei corpi dei personaggi scelti a differenza della prima versione in cui erano gli elementi della giungla a comparire nella realtà e sparire una volta completato il livello o il gioco. Inoltre nel gioco moderno ci sono tre vite esaurite le quali si muore e un obiettivo da raggiungere per finire il gioco, in questo caso rimettere nella statua del giaguaro la gemma rubata per salvare Jumanji. Questi cambiamenti mi sono piaciuti e anche il terzo film di Jumanji, " Jumanji the next level," ora nelle sale, non delude e ti fa entrare nel gioco con un fantastico Danny DeVito che non si può perdere.
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| Foto da Pinterest |
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