Non si può dire che del docu-film di netflix : social dilemma non si sia parlato ma non che ci sia molto da dire, molto di nuovo per lo meno.
Per chi è del settore queste cose si sentivano già anni fa, ricordo quando feci l’esame di diritto di internet e si parlava già di violazione della privacy, privacy inesistente, dati sensibili venduti senza rendersene conto a Google e Facebook, l’impossibilità di cancellare un passato fatto di foto frivole che sarebbero diventate biglietti da visita futuri difficili da cambiare, sei ciò che mostri e hai mostrato.
Ma c’era una cosa di cui ancora non si parlava ed era la dipendenza che questi social causano e della conseguente alienazione delle persone, interessante è la spiegazione di come hanno fatto a rendere questi social così appetibili, ogni cosa è stata studiata a tavolino per attirare l’attenzione e non farti smettere di guardare e toccare lo schermo, in fondo bastano pochi tocchi, su giù, a destra o sinistra, due tocchi, uno, pensate siano gesti casuali?
Ebbene no. Sono stati studiati.
Entrando nel mercato i social seguono le leggi del marketing basate sulla psiche umana il cui scopo è far vendere o comprare di più. In cui la linea di ripartizione tra chi vende ed è venduto si confonde.
Quindi ora il punto è: abbandonare i social come atto di ribellione dal controllo e rifiutarsi di essere un prodotto già venduto oppure continuare a vendersi per cercare di guadagnarci e godere degli aspetti positivi che ha? Dilemma.
Consigliato? Sì. Consiglio di vedere questo docufilm in quanto offre ottime basi da cui partire per un eventuale approfondimento dell'argomento.
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foto da Google |
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